Oggi BRA.VO, un sistema di trattamento dell’aria che incorpora tecnologie avanzate: dal’IoT all’Intelligenza artificiale. Domani, smart saranno le fabbriche. A partire da quella destinata al segmento industry. L’azienda – che è sinonimo nel mondo del made in Italy in fatto di aspiratori e ventilatori – ha imboccato con decisione la strada della produzione meccatronica

Il futuro di Vortice si chiama, anche, meccatronica. Grazie all’elettronica, l’azienda famosa per i suoi aspiratori e per i ventilatori a soffitto sta costruendo una nuova generazione di device intelligenti per il trattamento dell’aria che consacrerà il passaggio da produttore di sistemi meccanici plug and play a gruppo meccatronico, appunto. «La nostra ultima innovazione si chiama BRA.VO ed è un sistema di trattamento dell’aria IoT connesso tramite WiFI. BRA.VO è composto da alcuni prodotti della attuale gamma adeguatamente modificati nell’elettronica e dotati di opportuni sensori, per poter essere tra loro connessi e così dialogare sia tra di loro che con altri dispositivi WiFi. Il sistema è stato specificamente progettato per garantire i corretti ricambi di aria ed il comfort ambientale in locali residenziali e commerciali». A dirlo è Stefano Guantieri, direttore generale di Vortice Italia, parte di quella che oggi è una holding da 75 milioni di euro di fatturato che opera nei settori della ventilazione residenziale, commerciale e industriale e del trattamento dell’aria in oltre 90 Paesi nel mondo. Sono 300 le persone che, nelle diverse società, sono al lavoro in tre continenti: Europa, Asia e Sud America.

 

L’ingegnere Stefano Guantieri, direttore generale di Vortice.

Una nuova generazione di prodotti interconnessi

Il lancio della linea smart BRA.VO era stato fissato nell’aprile 2020, ma la pandemia e il conseguente lockdown hanno causato un rallentamento. Guantieri, dunque, anticipa a Italia Meccatronica storia e ambizioni del sistema intelligente. «Siamo partiti dai nostri masterpiece e li abbiamo portati a un livello superiore con l’applicazione di sensori e strumenti di analytics, AI e IoT che consentono di raccogliere i dati relativi alla qualità dell’aria in un ambiente chiuso dialogando con stazioni di misura: il sistema BRA.VO è gestibile attraverso una App specificamente sviluppata, è integrato alla piattaforma Homekit di Apple ed è comandabile anche attraverso gli assistenti vocali di Amazon e Google», spiega Guantieri che prosegue: «In buona sostanza, nella gamma saranno inclusi: un recuperatore monostanza, un aspiratore tradizionale, un depuratore d’aria, un ventilatore a soffitto e un umidificatore. Ovvero tutti prodotti che con funzioni diverse contribuiscono al ricambio e al trattamento dell’aria all’interno degli ambienti chiusi: i nostri device intelligenti modificheranno il proprio funzionamento al variare di alcuni parametri che influenzano direttamente la qualità dell’aria che respiriamo ed il nostro comfort ambientale, quali temperatura, umidità relativa, CO2 , Voc (Volatile organic compounds). Questi parametri sono rilevati dai sensori tarati a valori di soglia prefissati, oppure elaborati tramite cloud e provenienti da dispositivi WiFi già in commercio (stazioni meteo per uso domestico, sensori ambientali, etc.). Così, per esempio, se aumenta la quantità di CO2 nell’ambiente, il recuperatore monostanza aumenterà la velocità del motoventilatore per assicurare un maggior ricambio d’aria oppure, per far fronte ad un aumento dell’umidità o della temperatura, il ventilatore a soffitto passerà a una maggiore velocità per favorire il benessere. Come dicevo, il sistema è gestito attraverso una App che permetterà all’utente di creare routine e scene personalizzate e di integrare nel sistema stesso altri dispositivi di misurazione della qualità dell’aria capaci di dialogare con tutti i device BRA.VO: ad esempio se uno di questi dispositivi dovesse rilevare un quantitativo di PM (Particulate matter) superiore a quello impostato, invierà un segnale all’aspiratore che entrerà in funzione aumentando l’estrazione di aria dall’interno, mentre contestualmente un segnale in arrivo arriva al recuperatore farà sì che esso immetta nel locale più aria fresca prelevata dall’esterno. Inoltre, tutti i dati vengono raccolti ed elaborati per monitorare la qualità dell’aria nel tempo. Sostanzialmente l’elettronica porta i nostri prodotti tradizionali per il residenziale a un livello superiore».

Il ventilatore Ariante di Vortice. Fece vincere a Marco Zanuso il Compasso d’Oro 1979.

Dalla cantina di uno stagnaio a una holding internazionale

Abbracciare la meccatronica, per un’azienda che ha fatto dell’innovazione disruptive la sua cifra caratteristica, è quasi un passaggio naturale. A partire dall’anno 1946. Il luogo è una cantina in via Montenero a Milano: questo il primo fermo immagine della storia di Vortice. In quel sottoscala, il sedicenne Attilio Pagani osserva suo padre Ettore lavorare lo stagno, produzione che genera umidità nell’ambiente. Da quelle osservazioni, i primi esperimenti: nel 1954 nasce l’idea di inventare un sistema di aspirazione in resina termoindurente per cappe; Attilio lo battezza Vortice, portandolo in giro per venderlo porta a porta. In quanto alla produzione industriale è avviata solo nel 1962; l’anno successivo è quello di una nuova invenzione: Magicfilter, la prima cappa in carboncocco, un materiale utilizzato nei sommergibili atomici per filtrare l’aria di ricircolo. Oggi, alla sede storica di Tribiano, nel milanese, dove lavorano le circa 160 persone impegnate nel comparto residenziale, fanno capo la filiale inglese, la Vortice Uk Ltd (aperta nel 1977 con sede a Burton on Trent) e la società Vortice Industrial (acquisita nel 2010 con sede a Isola della Scala, Verona). Nel sito veneto, il gruppo concentra il proprio know-how nel settore del trattamento aria industriale. Il perimetro in questo segmento si allarga nel 2019 grazie a Ventilación industrial, con sede a Sant Joan de les Abadesses (nella provincia della Girona) e titolare del marchio spagnolo Casals.
Fuori dall’Europa, ecco Vortice Ventilation System con sede a Changzhou (Cina), fondata nel 2012 e dedicata alla progettazione, produzione e commercializzazione di prodotti specifici per il mercato cinese. Nello stesso anno è stata avviata anche Vortice Latam a San Josè in Costa Rica, una società commerciale che ha l’obiettivo di presidiare lo sviluppo del mercato Sudamericano americano.

Produzione Made in Italy

Alla base di tutto c’è una produzione basata in Italia, tra Tribiano e Verona, a cui si affiancano la sede spagnola e quella cinese. «Non si tratta di una delocalizzazione – sottolinea il direttore generale Guantieri – ma una base per aggredire quel mercato con prodotti progettati e realizzati localmente, ma anche con soluzioni provenienti direttamente dall’ Italia. Ogni stabilimento ha la sua R&S ed è autonomo, ma esistono fortissime sinergie e progetti trasversali che coinvolgono tutte le parti del gruppo, con un processo di contaminazione reciproca che fa sempre più da catalizzatore ad un nuovo approccio al mercato».

1969. La celebre V, firmata da Gigi Romeo, compare nel logo.

 

Il futuro è la fabbrica smart

Il prossimo passo di Vortice, che aderisce al Gruppo Meccatronici di Assolombarda, sarà quello di rendere le sue fabbriche smart. A partire da quella veronese del ramo industrial, dove la transizione era stata avviata lo scorso anno. Guantieri spiega: «Prima del lockdown avevamo riorganizzato il layout e i flussi di lavoro per prepararci a rendere connesse le fabbriche dove vengono realizzate su commessa macchine che trattano aria per installazioni industriali – quali centri commerciali, uffici, alberghi, ma anche ospedali – e per l’industria alimentare e farmaceutica. Le costruiamo in house dalla progettazione alla industrializzazione, al taglio laser delle lamiere, alle operazioni di piegatura e saldatura e alle successive operazioni di assemblaggio, rispondendo ad ogni esigenza di installazione con prodotti customizzati: stavamo lavorando a un sistema di monitoraggio della produzione realizzato grazie all’integrazione di un schedulatore dotato di analytics e Intelligenza artificiale, con tablet sulle posizioni di lavoro e utile sia per controllare l’efficienza produttiva da remoto sia per avere la rintracciabilità della commessa. Il sistema avrebbe dunque consentito di fotografare in tempo reale le prestazioni delle nostre macchine, misurando i fermi, il numero di battute e tutti i parametri di efficienza per ottimizzarli, di fare in sostanza manutenzione predittiva. E sarebbe stato inoltre possibile controllare costantemente l’avanzamento della singola fase della lavorazione di ogni commessa per evitare scostamenti rispetto al piano di lavoro».

 

Lavorare nell’era dell’emergenza

Le priorità però sono temporaneamente cambiate e da marzo il progetto ha subito un rallentamento, ma l’idea è quella di riprenderlo appena superata l’emergenza da Covid-19. Vortice ha lavorato con lena per adeguare le sue strutture a una riapertura a regime in tutta sicurezza. «Abbiamo aderito subito alle norme di distanziamento e sanificazione e ci siamo preparati al 4 maggio in maniera intensiva, sia dal punto di vista procedurale che organizzativo (dall’accesso in azienda previo misura della temperatura corporea al distanziamento con la mappatura degli spazi e la redistribuzione del personale, trasformando sale riunioni in uffici e ricorrendo allo smart working per gran parte del personale ). Abbiamo attuato severe norme di pulizia e sanificazione: ogni giorno vengono igienizzati gli spazi di lavoro (pavimenti, tavoli e dotazioni), le aree comuni e soprattutto la mensa, dove abbiamo distanziato i tavoli munendoli di barriere di plexiglass. Sanifichiamo i guanti da lavoro con l’ozono, perché siano sicuri al cambio turno: cose di buon senso per lavorare in sicurezza», dice Guarneri che sottolinea: «Certo tutto questo ha un costo ma ci preoccupa di più il mercato che troveremo e che non partirà tanto in fretta con conseguente problemi di fatturato, riduzione dei margini e problematiche di liquidità».

 

Vort Hr 300 Neti: recuperatore di calore da parete by Vortice.

A catalogo 3000 prodotti

Insomma, tutto è pronto per ripartire e appena le cose lo consentiranno in Vortice si riprenderà in mano la transizione verso la meccatronica, interrotta all’improvviso e in maniera imprevedibile. Transizione necessaria anche per gestire la vasta gamma di offerta di Vortice. «Abbiamo un catalogo con circa 3 mila codici di prodotti finiti, che va dagli aspiratori nei bagni domestici fino ai device analoghi per impianti industriali e che include ventilatori a soffitto e da tavolo, apparecchi di riscaldamento e depurazione, climatizzazione, barriere d’aria», dice Guantieri che conclude: «In Italia operiamo attraverso i canali professionali, dunque avendo come clienti i grossisti di materiale elettrico e idraulico e nel mondo, oltre alle diverse sedi e filiali di cui abbiamo detto, ci avvaliamo di oltre 100 partner che costituiscono una rete commerciale capillare e professionale».