In Italia la multinazionale della consulenza prevede 2.500 nuovi ingressi, con un percorso di selezione che valorizza le propensioni alla tecnologia e all’innovazione. I percorsi di formazione preferiti? Interdisciplinari, che associano materie Stem e umanistiche. La divisione Industry X, che si focalizza su prodotti smart , piattaforme digitali e processi manifatturieri

 

Lavorare in tutto il mondo ovunque ci si trovi. E lavorare su Industry X, ovvero costruire di fatto le prossime evoluzioni di industria 4.0. Entrare in Accenture, oggi, significa questo. Le opportunità sono diverse, con un piano di assunzioni in Italia di 2.500 persone all’anno, soprattutto giovani, per questa multinazionale della consulenza che nell’ultimo quinquennio ha esteso il suo approccio alle tecnologie meccatroniche per abilitare la transizione digitale nelle industrie che serve.

 

Il valore della meccatronica

«La meccatronica è certamente un settore a cui i giovani dovrebbero guardare per il loro presente e per il loro futuro, e per tre buoni motivi – dice a Italia Meccatronica Fabio Fantauzzi, che in Accenture è Intelligent Products & Platforms Lead di Accenture per l’Italia, l’Europa Centrale e la Grecia all’interno della divisione Industry X – il primo è che è un elemento portante dell’economia italiana. Le nostre imprese meccatroniche sono oltre 122mila, il 28% del manifatturiero complessivo. Questo significa che il settore avrà bisogno di un numero adeguato di talenti per sostenere la crescita economica, ed anzi è molto probabile che il fabbisogno sarà ancora per lungo tempo maggiore dell’offerta».

Non solo: l’economia della meccatronica italiana è costituita in larga parte da export verso gli altri Paesi, per cui molto spesso i progetti in questo ambito consentono di avere a che fare con colleghi, clienti e partner sparsi ai quattro angoli del pianeta, contribuendo alla crescita professionale dei più giovani. Ultimo, ma non meno importante «la meccatronica è un mix di meccanica, elettronica, informatica, ingegneria del software, dell’automazione, della progettazione di sistemi. Si tratta quindi di un settore in grado di garantire un percorso formativo multidisciplinare, divertente e ricco di soddisfazioni anche per i giovani più ambiziosi».

Fabio Benasso, presidente e ceo Accenture Italia

Industry X: la meccatronica in Accenture

Forte di questi buoni motivi, cinque anni fa Accenture ha fondato la divisione Industry X. «È un’iniziativa globale che punta a individuare i settori dell’industria in rapido e inesorabile cambiamento. Il business è diviso in due, la prima area è focalizzata su prodotti intelligenti e piattaforme digitali che li supportano lungo tutto il ciclo di vita, comprende tutto ciò che è auto o altri dispositivi connessi, come elettrodomestici, macchine industriali, aerei, elicotteri e droni e le piattaforme che realizzano il digital twin del prodotto fisico. L’altra area si occupa di processo nelle fabbriche manufatturiere, nel pharma e nelle materie prime e di capital projects. La meccatronica è molto vicina alla prima area, non a caso in questa unità abbiamo ingegneri elettronici, meccanici, meccatronici o altre professioni nel ramo dell’ingegneria e stem». Professionisti con esperienza e formazione molto diversa fra loro, ma tutte accomunati da un unico obiettivo: quello di aiutare i clienti nelle varie industry a inventare, disegnare e creare prodotti sempre più intelligenti in ambienti digitalizzati e smart, e supportati da piattaforme digitali innovative che fanno leva su cloud, intelligenza artificiale, edge computing.

Il valore aggiunto per chi lavora in Accenture: sguardo globale e innovazione dirompente

Dunque, lavorare in Accenture oggi vuol dire oggi più che mai lavorare nel futuro. Con qualche valore aggiunto unico. «I giovani, anche al primo impiego, vengono da subito coinvolti su progetti concreti in aziende per lo più di grandi dimensioni e leader dei propri settori. In Italia siamo al centro del cambiamento che ha attraversato i veicoli connessi: allora un ragazzo che lavora con noi può lavorare alla realizzazione di una macchina, con tutti i servizi connessi. Oppure aiutare le aziende industriali a connettere le macchine per raccogliere dati e trasformare il modello di business che diventa sempre più basato sulla fornitura di servizi, incluso il training che fa uso di realtà virtuale e tecnologie tipiche del gaming. O occuparsi di nuove esperienze per i piloti dell’aerospazio e difesa, nel trasporto sia civile sia militare», dice Fantauzzi.

Dunque, esperienza sul campo e, inoltre, la possibilità di muoversi in un ambito internazionale «nel network composto da oltre 500mila professionisti che ha funzionato anche da remoto. Abbiamo attraversato la crisi in maniera positiva, le aziende hanno dovuto reagire accelerando sulla trasformazione digitale, e su questo le abbiamo supportate e continuiamo a supportarle con successo sostenendo numerosi progetti». Un volume di attività che non ha compromesso il necessario bilanciamento tra vita personale e professionale, che in Accenture è una priorità. «Dare alle persone gli strumenti per poter lavorare in modo equilibrato è un nostro valore. E evolviamo in base agli sviluppi del contesto – dice il manager – post pandemia abbiamo ufficializzato che lo smart working sarà portato a tre giorni a settimana, in maniera estensiva per tutti, mentre prima era previsto solo per alcune funzioni e per un massimo di due giorni».

Fabio Fantauzzi, Intelligent Products & Platforms Lead per l’Italia, l’Europa Centrale e la Grecia all’interno della divisione Industry X

Le caratteristiche che deve possedere chi aspira a lavorare in Accenture

Che caratteristiche deve avere allora un giovane per entrare in questa azienda che appare così proiettata nel futuro? «Cerchiamo persone appassionate di tecnologie perché ci muoviamo sull’onda dell’innovazione – risponde Fantauzzi – persone che siano dinamiche e siano pronte a investire nella formazione continua. L’imprenditorialità è un altro elemento importante: ad esempio quando i giovani gestiscono progetti complessi vengono formati per occuparsi anche degli economics e quindi hanno responsabilità non solo della qualità del delivery ma anche della loro “salute” economica e del loro impatto a 360°, anche per esempio in termini di sustainability».

Quanto ai profili junior Accenture valorizza background in discipline economiche, tecnico-scientifiche e percorsi universitari interdisciplinari che associano studi Stem a materie umanistiche, assicurando la combinazione di tecnologia e ingegno umano. Ma non preclude nulla a chi ha seguito un percorso in ambito esclusivamente economico o umanistico. «Insomma, guardiamo soprattutto al potenziale». E le occasioni sono molte: per l’anno fiscale 2021 Accenture il piano di inserimenti totale prevede circa 2.500 assunzioni, in linea con la media degli ultimi 3 anni, e 800 inserimenti in stage formativi, con un trend di conversione in assunzione pari al 70%.

 

Il Recruiting di Accenture

I futuri candidati vengono coinvolti in iniziative speciali in un’ottica che supera la tradizionale analisi delle informazioni contenute nel curriculum vitae. Il percorso di selezione stesso è stato ideato per valorizzare gli interessi, le curiosità, la propensione alla tecnologia e all’innovazione delle persone e combinarli con le aspirazioni professionali dei candidati. Un percorso che allinea gli interessi individuali alla carriera, in piena coerenza con i valori aziendali. «Il processo di selezione e recruiting si è rapidamente adattato alla nuova realtà e alle esigenze di distanziamento sociale, spostandosi ad un livello digitale e prevedendo nuove modalità di interazione con i candidati che hanno tra l’altro accelerato di molto il processo di selezione e assunzione», sottolinea Fantauzzi.

Così sono stati introdotti nuovi canali: come la pagina internet professioni.accenture.it dedicata alle opportunità di carriera; i profili Youtube, Facebook, Instagram e Linkedin e il blog che ospita articoli, testimonianze e ricerca di posizioni aperte https://www.accenture.com/it-it/blogs/blogs-careers-default. Ci sono le candidature spontanee e anche l’employee program, che consente alle persone che lavorano con noi di segnalare dei profili. Il recruiting fa un primo colloquio individuale e di gruppo, prima del Covid in presenza, ora virtuale. Dopo questa fase il candidato incontra persone con responsabilità crescenti, fino all’ultimo step che porta all’ impegno all’assunzione.

 

Collaborazioni con Università, Its e scuole

Accenture collabora attivamente con le principali start-up di selezione del personale attive in Italia e con le più prestigiose Università del Paese: a oggi sono 34 le collaborazioni attive per circa 250 iniziative universitarie (come i Career Days) organizzate ogni anno. « Cerchiamo anche attraverso la sponsorizzazione di Master di arricchire il curriculum accademico di persone che potranno poi candidarsi per opportunità di carriera nell’ambito delle nuove professioni». E nell’era del Covid, per dare continuità alle preziose collaborazioni in atto, molte iniziative sono state comunque realizzate in modo virtuale. Come il Virtual Accenture Day, Tour virtuali dei Centri di Innovazione, webinar innovativi e networking breakfast virtuali. La collaborazione non si limita al mondo universitario. Dal 2016 Accenture contribuisce ai programmi di Pcto (ex Alternanza Scuola Lavoro) collaborando con oltre 40 Scuole tra Licei, Istituti tecnici e università con una proposta formativa ampia che spazia da tematiche di business, digital a quelle di orientamento al lavoro.

«Su Milano abbiamo attivato un percorso di Alternanza Scuola Lavoro con l’Istituto Tecnico Industriale Feltrinelli – racconta Fantauzzi – inoltre, nell’ambito delle nostre iniziative di Responsabilità Sociale abbiamo ideato Job Lab, progetto che ha già formato oltre 2.800 studenti sul territorio nazionale in 7 città italiane (Milano, Torino, Cremona, Verona, Roma, Napoli, Cagliari), fornendo loro capacità “sul campo” in termini di soft skill e tecnico-specialistiche oltre a basilari linee guida per comporre un curriculum efficace». La pandemia ha fornito un nuovo volto al progetto che prende il nome di Job Lab Smart Education, e che si concretizza in una serie di videolezioni sui temi legati all’imprenditorialità e al digitale, fruibili in maniera autonoma dagli studenti delle scuole superiori tramite piattaforma di Fondazione Italiana Accenture. «Ci sono contenuti formativi su tematiche Business o Digital e su tematiche molto attuali come Cyber Security e Blockchain. E sono messi gratuitamente a disposizione per aiutare le scuole e gli insegnanti ad impostare le attività di educazione a distanza – spiega il manager – L’obiettivo è di continuare a supportare le istituzioni scolastiche coinvolgendo un numero sempre maggiore di studenti su tematiche sempre attuali per il mercato del lavoro».

Turin Industry X Innovation Center Turin dedicato allo sviluppo di piattaforme e prodotti intelligenti e connessi appena inaugurato

 

La formazione continua

L’apprendimento in Accenture è un processo continuo che si realizza attraverso la partecipazione ai progetti con l’esempio dei colleghi più esperti. È previsto un continuo confronto sulle proprie performance e percorsi di training specifici. La formazione può essere erogata in aula presso i centri di formazione italiani ed esteri oppure o attraverso seminari, oppure offerta online. Esistono corsi obbligatori e corsi customizzati in base ad esigenze personali e di progetto. In aggiunta al training core che seguono tutti i nuovi assunti in Accenture, per i giovani inseriti all’interno della practice Industry X vi sono percorsi di formazione specifici, erogati autonomamente e attraverso il supporto dei partners del mondo industriale. “Il futuro è ancora tutto da scrivere e proprio per questo c’è bisogno della collaborazione e creatività di tutti”, sottolinea Fantauzzi. In questa partita per l’innovazione, ognuno gioca un ruolo importante che nasce dall’incontro di prospettive e background differenti: ingegneri, economisti, umanisti, informatici, appassionati di tecnologia, esperti di comunicazione e designer. Per questo è sempre più sentita l’esigenza di formare professionisti che possano essere attori e propulsori del cambiamento, capaci di portare il loro contributo distintivo grazie a competenze nuove e interdisciplinari”. Una cosa è certa: di apprendere non si smette mai, per tutto il corso della carriera (e della vita).