Edison Next si occupa di accompagnare clienti e territori nel loro percorso di decarbonizzazione, agendo su tre elementi principali: la tecnologia e l’innovazione, il digitale e la ricerca e lo sviluppo. Oltre ad essere impegnata nell’ambito della transizione ecologica, l’azienda è in prima linea per inserire al suo interno giovani talenti: ne abbiamo parlato insieme al team HR di Edison ed Edison Next.

Edison Next è la Società del Gruppo Edison che si rivolge ad aziende e pubbliche amministrazioni per accompagnare i clienti nel loro percorso di transizione ecologica attraverso soluzioni innovative ed efficienti per l’ottimizzazione dei consumi e la decarbonizzazione.

Edison Next è una piattaforma di servizi, tecnologie e competenze unica sul mercato che comprende soluzioni di autoproduzione di energia, efficienza energetica, mobilità sostenibile e sviluppo dei green gas, progetti di smart city e rigenerazione urbana e servizi legati all’economia circolare. Ha competenze e asset per fornire soluzioni integrate con un approccio end-to-end: dalla consulenza energetica e ambientale, alla definizione degli obiettivi di decarbonizzazione, fino all’identificazione di una roadmap con l’individuazione delle soluzioni, alla progettazione e realizzazione degli interventi e al monitoraggio dei risultati. È presente in Italia, Spagna e Polonia, in oltre 70 siti industriali, 2.300 strutture pubbliche e private, 300 città, con oltre 3.700 persone.

Edison Next è un’azienda che guarda sempre al futuro. Insieme a Edison, infatti, ha abbracciato la missione della sostenibilità ambientale come business, ma anche quella di essere più attrattiva per le nuove generazioni. Per approfondire questo aspetto di particolare rilievo nell’ambito del progetto Italia Meccatronica, abbiamo incontrato il team HR di Edison ed Edison Next e scoperto quanto questa azienda sia in prima linea per inserire giovani talenti al suo interno.

Quali sono le iniziative di Edison Next rivolte agli studenti delle Scuole Secondarie di II Grado?

Per fare attraction rispetto al mestiere della meccatronica, dobbiamo focalizzare l’attenzione sul triennio della scuola superiore e in particolare sui Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) – spiega Stefania Battaglino, HR Manager di Edison.

Durante il lockdown del 2020, il Gruppo Edison ha disegnato il programma Scuola Edison a beneficio delle Scuole Secondarie di II Grado e, in particolare, per rispondere alla richiesta degli istituti di trovare una soluzione per permettere agli studenti di svolgere le ore di PCTO. Non potendo più accogliere i ragazzi in azienda per gli stage curriculari, infatti, abbiamo deciso di spostare le attività di orientamento su piattaforma digitale.

Il punto di forza della Scuola Edison è che, una volta che l’istituto si è iscritto al portale, gli studenti possono navigare nella piattaforma e partecipare agli svariati laboratori sulla produzione di energia elettrica e per l’annualità 2024/2025 sulle attività del Mercato all’Ingrosso di Elettricità e Gas.

In questo modo, permettiamo ai ragazzi di svolgere le ore di PCTO obbligatorie, raccogliere le informazioni per scrivere la tesina di maturità e successivamente di venire a visitare i nostri impianti. Una soluzione per avvicinare gli studenti delle superiori al mondo del lavoro, ma limitare al contempo la presenza di minorenni in azienda – i brevi stage scolastici che in Edison chiamiamo “visiting”, infatti, sono rari e riservati ai figli dei nostri dipendenti proprio per rispondere a questa necessità.

Infine, Scuola Edison è un’importantissima attività di orientamento che vuole avvicinare gli studenti delle scuole superiori alle materie e alle professioni STEM, tipicamente legate a percorsi di studi post-diploma offerti dai Politecnici, dalle Università che comprendono facoltà tecnico-scientifiche e dalle ITS Academy.

A livello di talent attraction, che tipo di attività proponete ai diplomati degli ITS e ai laureati STEM? È prevista una formazione professionale per i neoassunti in Edison Next?

Per avvicinare i giovani al mondo della meccatronica e nello specifico a quello dell’energia – prosegue Stefania Battaglino – cerchiamo di creare un ponte tra il mondo del lavoro e quello educativo, proponendo una serie di iniziative di formazione e di sviluppo.

Per quanto concerne gli ITS, operiamo sia affiancando gli istituti nell’effettuare la curvatura del curriculum vitae dei ragazzi secondo le attività del Gruppo Edison sia inserendo gli studenti in azienda attraverso gli stage curriculari. Con le università, invece, abbiamo un legame storico e, oltre a partecipare ai Career Day, cerchiamo di proporre delle attività originali e distintive.

In riferimento a un’attività sul territorio piemontese, abbiamo recentemente organizzato una challenge con il Politecnico di Torino durante cui abbiamo chiesto agli studenti di cucinare un menu applicando i principi del project management degli impianti. In generale, vogliamo portare nelle università i nostri mestieri tipici, come il process management o il project management, in modo alternativo al fine di risultare attrattivi per gli studenti.

Inoltre, i neolaureati assunti in Edison Next, insieme a quelli del Gruppo Edison, entrano a far parte di un graduate program della durata di 36 mesi chiamato Young Community. Lo scopo di questa iniziativa è formare i giovani rispetto alle skill meno allenate durante il percorso di studi, ponendo particolare attenzione alle competenze previste dal nostro modello di leadership. Più in generale, il nostro obiettivo è preparare coloro che andranno a costituire il futuro management di Edison.

Considerando quanto potete constatare attraverso queste attività, ritenere che gli studenti e in particolare i ragazzi delle scuole superiori siano consapevoli di quello che li aspetta nel mondo del lavoro?

I ragazzi necessitano di orientamento e per questo motivo abbiamo lanciato, ad esempio, un programma che prevede delle testimonianze dei dipendenti aziendali nelle scuole superiori – racconta Paolo Barile, Head of People and Organization di Edison Next. È un’attività fondamentale specialmente nei territori in cui siamo presenti e in cui siamo interessati a investire per cercare nuove risorse, ma non può essere affidata soltanto alle imprese. Purtroppo, in Italia c’è una cesura importante tra la scuola e il mondo del lavoro mentre in altri Paesi questa transizione è molto più fluida.

Il tema del rapporto tra il mondo educativo e il mondo del lavoro oggi è estremamente critico – continua Stefania Battaglino. L’orientamento è indispensabile per diventare dei professionisti consapevoli e motivati. Più in generale, possiamo osservare che persiste una frattura tra il mondo educativo e quello produttivo.

Focalizzerei l’attenzione anche sul fatto che in passato domanda e offerta si incontravano più facilmente rispetto ad oggi – prosegue Paolo Barile. In un futuro non molto lontano, la domanda richiederà una quantità e qualità di competenze che l’attuale offerta educativa difficilmente potrà soddisfare. E per rispondere a questa sfida, il sistema scolastico dovrà obbligatoriamente aprirsi sempre più al mondo produttivo.