Lo stabilimento, completamente robotizzato, è un riferimento per l’intera multinazionale svizzero-svedese. Candidato lighthouse plant, insiste su un territorio a forte innovazione innovativa e manifatturiera.

La meccatronica non consiste solo in prodotti meccatronici ma anche in stabilimenti industriali meccatronici. In questo campo, un’eccellenza lombarda è la fabbrica Abb di Dalmine, in provincia di Bergamo. L’unità operativa della multinazionale svizzero-svedese sta diventando il fulcro di una filiera completamente interconnessa e rappresenta un progetto pilota che l’azienda intende replicare nei suoi stabilimenti di tutto il mondo. Ed è anche candidato Lighthouse Plant.

Il progetto, partito un anno e mezzo fa, prevede a regime la trasposizione della catena del valore di Abb in una rete, in cui i nodi saranno rappresentati da tutti gli stakeholder, ovvero fornitori, trasportatori e clienti, che condivideranno connettività, codici di comunicazione paperless e certificazioni. Per realizzare questo meccanismo Abb si servirà di tutte le più avanzate tecnologie del 4.0, quali machine learning, IoT e blockchain.

Lo stabilimento produce interruttori, sezionatori e contattori di media tensione, quadri elettrici di media tensione per la distribuzione primaria e secondaria, quadri elettrici di bassa tensione, pacchetti completi e service per cabine e sottostazioni. Si forniscono sistemi e tecnologie smart per la distribuzione elettrica ai clienti delle utility, delle industrie e del settore terziario… Dalmine esporta l’85% dei volumi prodotti.

Dalmine, territorio dei meccatronici

E che questo ambizioso progetto venga realizzato a Dalmine non è un caso: la fabbrica bergamasca di Abb Italia (che complessivamente ha 6mila dipendenti; 2,4 miliardi di fatturato; quota export pari al 67%) insiste in un territorio con una forte vocazione meccatronica e una solida capacità di innovare. Nell’area hanno sede alcune delle maggiori eccellenze del settore (la Lombardia è anche la prima regione italiana per numero di aziende metalmeccaniche da cui la meccatronica promana, ne conta 44mila), tanto che proprio a Dalmine ha preso vita il Consorzio Intellimech, promosso da Confindustria Bergamo e sostenuto dalla Camera di Commercio di Bergamo: ne fanno parte 20 imprese meccatroniche tra cui la stessa Abb e Siemens, ma anche puri gruppi made in Italy https://www.intellimech.it/consorziati/come, solo per ricordare i più noti, Brembo, la multinazionale tascabile che progetta, sviluppa e produce sistemi frenanti e componentistica per auto, moto e veicoli industriali; Cosberg che si occupa di soluzioni per l’automazione dei processi di assemblaggio e Tenaris, leader nella produzione di tubi senza saldatura per l’industria energetica, automobilistica e meccanica. La particolare specializzazione del territorio è confluita anche in un Its che forma giovani meccatronici. Si tratta della sede bergamasca dell’Its Lombardia meccatronica, che si propone di formare figure di “Tecnico superiore per l’automazione ed i sistemi meccatronici industriali” . Tutta l’area intorno a Dalmine è un luogo dove si fa soprattutto innovazione in campo meccatronico: come dimostra la presenza, nel vicino comune di Stezzano, del parco scientifico e tecnologico Kilometro Rosso.

Abb, connubio tra energia e automazione

Insomma, Abb non avrebbe potuto trovare un terreno maggiormente fertile per posare la prima pietra della sua digital supply chain, che si inserisce in un programma complessivo di revisione di tutti i processi aziendali per collocare la multinazionale al top in termini di qualità. Abb è una multinazionale svizzera che opera in più di 100 paesi e conta circa 147.000 dipendenti e oltre 27 miliardi di dollari di ricavi. In Italia conta attualmente 14 siti produttivi, nel nord e nel centro del Paese, in cui lavorano più di 5000 dipendenti. L’azienda si occupa di ricerca, sviluppo e produzione di prodotti e sistemi in alta, media e bassa tensione e di soluzioni per l’automazione e la mobilità elettrica. Solo In Italia sono stati registrati da ABB oltre 3000 brevetti.

ABB Dalmine Smart Lab

Lo stabilimento di Dalmine: una vera fabbrica 4.0

Lo stabilimento di Dalmine si estende su 45 milametri quadrati e comprende un dipartimento di ricerca e sviluppo, laboratori e celle produttive, che sono la versione moderna, lean e flessibile delle vecchie linee produttive, rigide e sequenziali. Nel 2008 è stato avviato un progetto di lean manufacturing, automazione e miglioramento continuo, che in dieci anni ha raddoppiato la produttività, senza peraltro ridurre il personale, ma anzi inserendo nuove competenze con qualifiche anche maggiori del passato.

Al controllo qualità sono addetti robot dotati di visione integrata e scanner, congegni sofisticati in grado di localizzare gli oggetti e verificarne la qualità. I robot misurano e allineano con un’accuratezza impossibile per l’occhio umano e sono prodotti dalla casa madre. 

ABB Dalmine Produzione Quadri

I robot di Dalmine

La fabbrica è stata modernizzata per centrare tre obiettivi: la sincronizzazione della produzione con le richieste della clientela; l’eliminazione degli sprechi; e infine il coinvolgimento attivo di tutti i lavoratori. Per realizzarlo sono stati innovati tutto i processi in ottica lean e incrementando il livello di automazione; Tutte le linee di montaggio sono state riprogettate secondo criteri di cell design (la cella ideale è quella che consente la maggior produzione contendendo fisicamente tutti gli impianti e tutte le attrezzature e le risorse umane necessarie per raggiungere l’obiettivo; ndr); sono stati introdotti tabelloni per il takt time (tempo delle produzione per coprire la richiesta del cliente); ma si è snellita anche tutta la parte amministrativa.

E oltre ai robot, è stato introdotto il sistema Mes di Abb (Manufacturing execution system), per gestire e controllare tutte le fasi produttive, monitorando in contemporanea i parametri di sicurezza e quelli di qualità e scambiando informazioni in tempo reale con il gestionale aziendale (Erp).

ABB Dalmine Produzione Lamiere

Tutti i capireparto sono dotati di smart watch, connessi al Mes, attraverso cui monitorano l’andamento della produzione e gli eventuali fermi macchina, che vengono immediatamente segnalati. Grazie quindi a un controllo costante anche in remoto, ogni intervento può essere sempre tempestivo, riducendo al massimo le interruzioni della produzione: e la produzione, quando necessario può anche essere h24. E – grande novità per le fabbriche – i capireparto possono lavorare anche in modalità smart working.

Infine, grazie a un’applicazione della casa madre Abb di nome  Scada Zenon (layout di fabbrica virtuale, al quale sono connessi anche i manutentori per interventi in remoto), a Dalmine si realizza la manutenzione predittiva dei macchinari e dei robot, con significativi risparmi sui tempi morti/sprechi dovuti ai fermi macchina della manutenzione ordinaria.

Il progetto della digital supply chain è iniziato nell’ultimo trimestre del 2017.  Il team lavorerà per sei settimane nelle sedi dei maggiori fornitori di Abb in giro per il mondo, aggiornandoli sugli standard di qualità del gruppo e concretamente, connettendoli a Dalmine perché possano essere aggiornati in tempo reale sui bisogni di approvvigionamento, sui tempi di consegna, sulle previsioni di vendita e su eventuali varianti di design della componentistica. La tracciabilità è garantita da un codice a barra di cui sono stati già dotati l’80% delle 12mila referenze in ingresso. Si tratta solo del primo passo, ma un passo fondamentale. Che consentirà la gestione in tempo reale dell’approvvigionamento, con il triplice effetto di una riduzione drastica delle scorte, di un abbattimento dei costi e di un significativo aumento di efficienza. Oltre che di qualità delle forniture e di servizio al cliente, con riduzione dei tempi di consegna e previsioni realistiche anch’esse aggiornate in tempo reale. Il time to market sarà più veloce e coerente con le aspettative condivise.