Per mantenere la competitività del settore metalmeccanico/meccatronico, nell’era della digitalizzazione, è cruciale investire in tecnologie 4.0 e soluzioni cloud. Secondo i più recenti dati, infatti, il settore subisce una lieve flessione malgrado rimanga uno dei pilastri dell’economia nazionale, soprattutto in termini di occupazione (6,2%) ed esportazione (44,7%). Per trarre valore dagli investimenti in tecnologie, è indispensabile promuovere il reskilling e l’upskilling, affinché i professionisti possano utilizzare con competenza strumenti complessi e sofisticati, come sistemi robotici, interfacce uomo-macchina e analisi avanzate.

Fermo immagine di un mercato tutto italiano

Sarebbe impossibile tentare un excursus sullo stato di salute dell’economia italiana senza prendere in considerazione il settore metalmeccanico/meccatronico, dal momento che è proprio da questo che si ottengono i prodotti finiti o semilavorati di uso comune nella vita di tutti i giorni. Dalle automobili, di lusso e non, alla realizzazione di componenti elettronici e meccanici, insomma l’industria metalmeccanica italiana è sempre stata sinonimo di qualità, innovazione e artigianalità. Il settore è considerato una colonna portante dell’economia italiana, non solo perché rappresenta una quota significativa del prodotto interno lordo (PIL) ma anche per quanto riguarda i posti di lavoro, se si pensa che nel 2023, secondo l’ultimo rapporto messo a punto da Federmeccanica, il settore occupava oltre 1,6 milioni di addetti.

I settori che vedono una maggiore presenza di posti di lavoro sono quello della metallurgia e prodotti in metallo (37,7%); dei mezzi di trasporto (17,6%); delle macchine e apparecchi meccanici (27,3%); delle macchine e apparecchi elettrici (9,9%); dei computer e prodotti di elettronica e ottica (7,5%).

A proposito dell’industria metalmeccanica italiana si potrebbe dire che ha tutte le sembianze un mercato vivo e vitale, animato certamente dai mutamenti continui del paese e del suo ciclo economico; ma anche reattivo alle sollecitazioni del mercato circostante.

Panoramica sul settore a livello internazionale

Pensando a un contesto europeo, Francia e Germania si stagliano immediatamente come i competitors più vicini non solo geograficamente, ma anche dal punto di vista tecnologico.

Fiori all’occhiello dell’industria metalmeccanica/meccatronica francese sono le produzioni aerospaziali ed automobilistiche. Mentre per quanto riguarda la Germania – il motore manifatturiero dell’Europa – si registra una forte competitività nell’ambito automobilistico e in quello dell’ingegneria meccanica.

Allargando lo sguardo a un contesto mondiale, invece, la Cina detiene il primato grazie alla sua vasta forza lavoro e alle politiche governative favorevoli.

Si può dunque concludere che lo scenario che la metalmeccanica/meccatronica ci offre oggi è il risultato della reazione dei mercati ai molteplici eventi degli ultimi anni. Eventi tra i quali spiccano per la loro rilevanza, ad esempio, l’ingresso della Cina nei traffici mondiali e la pandemia. Il settore a livello globale, tuttavia, ha saputo rispondere in modo propositivo a tutte queste sollecitazioni, anche alle più negative, spinta dall’innovazione tecnologica, dalla globalizzazione e dalla crescente attenzione alla sostenibilità.

Le sfide future

Ed è proprio alla sostenibilità (e alla digitalizzazione), che in questo caso si accompagnano quasi come sinonimi, che il settore metalmeccanico/meccatronico ha cominciato a guardare per fare fronte alle sfide del futuro.

A questo proposito, la modernizzazione dei processi produttivi attraverso un uso più consapevole e sostenibile di macchinari, strumenti e processi industriali passa proprio dalla digitalizzazione. Questa ricopre un ruolo centrale nello sviluppo ulteriore del settore manifatturiero, non a caso uno studio di McKinsey & Company, società internazionale di consulenza manageriale che supporta aziende e organizzazioni, afferma che la trasformazione del settore sarà legata a quattro fattori:

  • i Big Data, grazie ai quali è possibile personalizzare il prodotto per rispondere alle esigenze del cliente senza dover necessariamente rivedere l’intero processo di produzione.
  • Il passaggio dal mondo digitale a quello fisico, privilegiando e velocizzando di fatto la realizzazione del prodotto finale.
  • Gli Advanced Analytics, un’analisi avanzata dei dati che vanno oltre la business intelligence per intercettare modelli e tendenze nascosti, che non emergono dalla normale richiesta di prodotti.
  • Le innovative interfacce uomo-macchina, che consentono di interagire con i macchinari in modo semplice e intuitivo.

Non si dimentichi, ultimo ma non meno importante, l’apporto dell’IoT, decisivo per l’aumento dell’efficienza energetica. Tutti fattori, questi, che contribuiscono ad aumentare la produttività, migliorare il servizio al cliente e potenziare le prestazioni aziendali.

Inoltre, rappresentano un passaggio essenziale per le imprese manifatturiere, segnando l’inizio di un vero e proprio percorso di trasformazione digitale.

Tutto il processo mette sempre al centro il cliente tanto è vero che gli obiettivi delle imprese manifatturiere per il prossimo futuro saranno orientati a nuovi servizi. Si pensi, ad esempio, a quelli che si definiscono smart manufacturing e lean manufacturing, che vedono certamente come priorità lo sviluppo di nuove offerte di servizi (94%) e soluzioni aftermarket (92%), volte a migliorare l’esperienza del cliente. Va detto però che la sola adozione di soluzioni tecnologiche all’avanguardia non basta se non è accompagnata da un percorso strategico ben studiato sulle esigenze verticali di ciascuna impresa.

Torna ad assumere un ruolo centrale dunque anche la formazione, che unitamente al processo di digitalizzazione e all’ottimizzazione della produzione industriale si pone come obiettivo il conseguimento di un vero e proprio cambiamento culturale.

Ancora una volta, le Academy costituiscono una scelta lungimirante, che insieme a un metodo di apprendimento peer to peer, sono fondamentali per mettersi in contatto con altre aziende: lo scambio di esperienze infatti può favorire il raggiungimento di risultati interessanti ed efficaci. Inoltre l’investimento in percorsi di formazione interna, così come lo scambio di esperienze tra pari, agevola le aziende, che possono contare su personale specializzato in grado di utilizzare i nuovi strumenti e leggere i nuovi dati con cui il mercato manifatturiero si trova a dover fare i conti.

.

.

Fonti:

Forbes 2024, Cresce l’industria manifatturiera in Italia: fatturato verso i 1.160 miliardi entro fine 2024 [Link]

La Rivista Il Mulino 2024, Come sta la manifattura italiana? [Link]

www.federmeccanica.it, L’Industria Metalmeccanica & Meccatronica 2023 [Link]

www.istat.it, Fatturato dell’industria e dei servizi – Giugno 2024 [Link]

www.istat.it, Attività manifatturiere [Link]

www.ourworldindata.org, Share of manufacturing in gross domestic product (GDP) [Link]