Sin dalla sua fondazione nel 1956, FANUC è in prima linea nel rivoluzionare i processi produttivi in molteplici settori industriali. Specializzata nel mercato B2B, l’azienda lavora per ideare tecnologie capaci di migliorare le prestazioni nel campo dell’automazione industriale, accompagnando i suoi clienti nella transizione verso la cosiddetta “Industria 5.0”. Grazie ai suoi oltre 100 modelli, infatti, FANUC offre la più ampia gamma di robot al mondo: per conoscere più da vicino queste tecnologie, abbiamo incontrato Chiara Talignani, Application Engineer di FANUC Italia.

Il futuro delle aziende è rappresentato dalla cosiddetta “Industria 5.0” ossia quel modello di impresa caratterizzato dalla cooperazione tra l’uomo e la macchina. Secondo il report “Industry 5.0” redatto dalla Commissione europea, infatti, il raggiungimento di questo traguardo è da concepire come “un completamento dell’Industria 4.0” il cui scopo è dare vita a un’industria europea sostenibile, human-centric e resiliente. A questo proposito, l’“Industria 5.0” pone l’uomo al centro del modello produttivo, valorizzando le capacità del capitale umano della fabbrica e lasciando ai robot collaborativi, detti anche “cobot”, il compito di svolgere le attività più faticose, ripetitive e meno sicure per l’operaio. Il principale obiettivo della “Collaborative Industry”, dunque, è apportare benefici alle imprese che operano in settori come l’automotive, l’elettronico, il food & beverage e altri ancora, ai lavoratori e più in generale alla società.

Oggi, con più di 4.9 milioni di controlli CNC e 810.000 robot istallati in tutto il mondo, FANUC è la quarta azienda leader a livello mondiale nel settore dell’automazione, fortemente impegnata nell’introduzione di soluzioni che consentano ai suoi clienti di effettuare il passaggio alla “Collaborative Industry”. Per scoprire più nel dettaglio le novità proposte da FANUC, abbiamo incontrato Chiara Talignani, Application Engineer di FANUC Italia.

Intervista a Chiara Talignani, Application Engineer di FANUC Italia

Chiara Talignani Landi, Application Engineer in FANUC Italia da 1 anno e mezzo, ruolo tecnico di supporto ai clienti in termini di programmazione e funzionalità del robot, prove di fattibilità, simulazioni di raggiungibilità e tempo ciclo, prove di visione 2D e 3D su prodotti specifici, test di nuove funzionalità sui robot e sui nuovi prodotti FANUC.

D.  Benvenuta Chiara, vuoi raccontarci com’è nato il tuo interesse per la meccatronica e quale percorso di studi hai intrapreso per poi diventare una professionista nel campo della robotica collaborativa?

Il mio interesse per il mondo della robotica è nato durante il mio percorso universitario in Ingegneria Meccatronica. Infatti, durante il tirocinio della triennale, ho avuto modo di esplorare il mondo dei robot cartesiani e della stampa 3D, approfondendo ulteriormente il mondo dei robot collaborativi utilizzati in applicazioni industriali durante la tesi magistrale. La passione per questo mondo mi ha portato a scegliere successivamente un percorso di Dottorato in robotica collaborativa, sfociato in un’opportunità di lavoro oltre oceano per FANUC America, nell’ambito della Ricerca e Sviluppo.

D. Il personale di FANUC Italia è costituito per 1/3 da giovani ingegneri: cosa significa essere parte di una realtà che valorizza i giovani talenti?

FANUC è una realtà che pone una forte enfasi sui giovani e sui talenti: fare parte di quest’azienda significa fare parte di una comunità progressista, innovativa e solidale. L’impegno di FANUC è volto allo sviluppo personale e professionale, nonché ad un riconoscimento del valore che la diversità e le nuove prospettive apportano al successo aziendale.

D. Come accennato in apertura, una delle caratteristiche dell’Industria 5.0 è il suo approccio human-centric: a quali soluzioni sta lavorando FANUC Italia per rendere la fabbrica un luogo più inclusivo e sicuro per i suoi professionisti?

Uno dei pilastri dell’industria 5.0 è la centralità dell’elemento umano, che si ricollega al ruolo sempre più importante che stanno assumendo i robot collaborativi. In questo contesto, FANUC ha sviluppato un robot collaborativo che unisce le prestazioni e la robustezza di un robot industriale, con l’affidabilità e la sicurezza richieste da questo nuovo scenario. Grazie a questa nuova tecnologia, infatti, ai robot vengono delegati i compiti ripetitivi e fisicamente affaticanti, lasciando all’operatore le mansioni di controllo e rifinitura di dettagli, che richiedono intelligenza e destrezza.

D. Infine, c’è un progetto particolarmente sfidante con cui ti sei confrontata durante questo primo anno in FANUC Italia o a cui ti stai dedicando attualmente?

La nascita della robotica collaborativa ha portato ad un cambio del paradigma uomo-robot, passando dalla netta distinzione di spazi e operazioni, alla creazione di una nuova sinergia in termini di condivisione degli spazi e cooperazione durante il lavoro. La sfida più grande, in questo momento, è quindi quella di affiancare i clienti nella creazione e nella progettazione di queste nuove applicazioni collaborative, sfruttandone a pieno le potenzialità.

I robot collaborativi, grazie ai sensori al loro interno, permettono non solo di lavorare a fianco dell’operatore in modo sicuro, ma possono essere sfruttati per realizzare operazioni che normalmente vengono effettuate manualmente dagli operatori. Pensiamo, ad esempio, all’inserimento di componenti in fase di assemblaggio o ad operazioni di molatura di superfici metalliche: il robot è in grado di adattare la propria posizione a seconda del feedback di forza, sfruttando una serie di funzioni integrate nel robot e facilmente configurabili. La semplicità della nuova interfaccia di programmazione rende il robot collaborativo altamente flessibile: anche un operatore non esperto può riprogrammare il percorso eseguito, spostando a mano il robot nella posizione desiderata. La possibilità di utilizzare il sistema di visione integrato, sia 2D che 3D, permette al cobot di vedere e riconoscere gli elementi nell’ambiente circostante: riconoscere la tipologia di prodotto, eventuali prodotti difettosi, o il controllo della quantità/livello del prodotto stesso, sono alcune delle funzioni integrate nella visione FANUC. L’assieme di queste diverse tecnologie permette al robot collaborativo di realizzare controlli evoluti, diventando un vero e proprio collaboratore a fianco dell’uomo.