Intemperie, sbalzi di temperatura, vibrazioni possono danneggiare profondamente centri e palazzi storici delle nostre città. Il nostro Paese è forse il più ricco di costruzioni artistiche di tutti i periodi storici e oggi la meccatronica diventa un potente alleato per la miglior conservazione dei monumenti.

Il forte traffico che caratterizza la nostra quotidianità crea una serie di danni che tutti conosciamo. I mezzi che ogni giorno attraversano i nostri centri urbani o che transitano sulle autostrade rappresentano il principale responsabile dell’inquinamento atmosferico a causa dell’emissione dei carburanti e dell’evaporazione degli idrocarburi incombusti. La percentuale di inquinamento derivante dalle auto nelle nostre città è del 60%, secondo un rapporto di MobilitAria realizzato da Kyoto Club, Cnr e Isfort. I centri urbani delle nostre città sono congestionati dal traffico e, solo negli ultimi anni, qualcosa sta cambiando.

Ma l’inquinamento non è l’unico problema causato dai mezzi di trasporto. Quando un’auto transita, produce vibrazioni e inquinamento anche acustico. Le pavimentazioni dei nostri centri urbani vibrano di continuo e, insieme a esse, anche i palazzi e i monumenti. Sarà capitato a tutti di coricarsi nel letto la sera e di sentire le vibrazioni della metropolitana, di un bus o di una moto!

Le vibrazioni possono danneggiare gli edifici, ma oggi, anche attraverso le nuove scoperte della meccatronica, è possibile limitare i danni. I materiali con cui i palazzi vengono costruiti, seppur molto resistenti, subiscono deterioramento e degrado. Esistono alcuni parametri specifici che permettono a personale specializzato di comprendere quale sia lo stato di salute dei nostri centri storici. Di particolare importanza è la misurazione del fenomeno delle vibrazioni.

Le sorgenti delle vibrazioni relative a un edificio possono essere interne o esterne:

  • sorgente interna al manufatto: macchinari come motori elettrici, gruppi elettrogeni, trasformatori elettrici, strumenti rotativi e tutti gli impianti tecnologici inseriti negli edifici nei contesti produttivi;
  • sorgente esterna al manufatto: traffico veicolare, stradale, ferroviario, superficiale, sotterraneo, eventi sportivi o musicali all’interno di stadi, scavi, vento, terremoti e moti ondosi.

Il terreno è il mezzo che trasferisce all’edificio dalla sorgente la vibrazione. Grazie a un innovativo pannello prefabbricato, sviluppato da un’azienda milanese in collaborazione con una start-up, è possibile mitigare l’effetto delle vibrazioni del traffico sui monumenti. I pannelli vengono posti nella sotto platea stradale che “assorbono” gran parte delle vibrazioni, proteggendo l’edificio. La prima sperimentazione è avvenuta a Firenze, in Piazza San Marco.