L’accademia dell’azienda di Laura Rocchitelli collabora con scuole, Its, Università, Politecnici per favorire l’upskilling e il reskilling del personale. Ma anche per potenziare i percorsi tecnico-teorici degli istituti tecnici. L’ambizione? Aumentare le competenze digitali del Paese

 

Le statistiche sulla disoccupazione giovanile dipingono un quadro a tinte fosche: in Italia siamo oltre il 30%, un numero spaventoso, soprattutto per chi è alla ricerca di prima occupazione. Per fortuna, esistono iniziative che arrivano dall’industria e dalla meccatronica in particolare, che cercano di porre un freno al disastro, andando a incidere sulla causa – ovvero la mancanza di competenze richieste dal mondo industriale, il cosidetto “mismatch” tra domanda e offerta di lavoro. Una di queste iniziative la ha avviata, a fine settembre, Rold, pmi meccatronica con 40 milioni di euro di fatturato e 250 dipendenti in tre stabilimenti italiani. Si tratta di una Academy aziendale a cui hanno accesso potenzialmente tutti i giovani che vogliano misurarsi sul campo, applicando le conoscenze tecniche a una linea di produzione reale per trovare soluzioni a bisogni del mercato. Perché Rold fa questo, fin da quando, negli anni Sessanta, fu fondata da Onofrio Rocchitelli intorno all’invenzione di un microinterruttore per lavatrici.

Oggi Rold non è solo un leader nella componentistica elettromeccanica per la domotica, ma è anche titolare dell’unica fabbrica faro del Wef italiana al 100%. Un ruolo di faro che Rold svolge in maniera esemplare: prova ne sia il fatto che dal 2018 ha messo in vendita, a disposizione di qualunque altra azienda se ne voglia dotare, SmartFab, la piattaforma IoT sviluppata in collaborazione con Samsumg che usa proprio a Cerro Maggiore per monitorare e gestire le linee. Un luogo dove il futuro si respira nelle cose quotidiane.

Laura Rocchitelli, presidente e ceo di Rold

Perché un’accademia aziendale

L’Academy si configura dunque come l’apice di un percorso, che già a inizio 2020 aveva portato alla creazione di R-Lab, un laboratorio multidisciplinare di ricerca applicata, da cui provengono progetti avveniristici e brevetti: come il grafene, i sensori di ultima generazione, i sistemi di sicurezza e gli encoder intelligenti (manopole per programmare lavatrici e forni, anche in versione IoT, per mettere in connessione gli elettrodomestici). Il Lab collabora con Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Santa Chiara Lab dell’Università di Siena, Liuc di Castellanza, Università del Salento: un flusso continuo di scambi e di esperienze, a cui Rold contribuisce con la sua esperienza e competenza entrando nella progettazione di corsi universitari che siano più vicino al mondo dell’industria e da cui attinge creatività, prendendo a piene mani il guizzo dei futuri ingegneri – che spesso hanno partecipato, anche economicamente, a invenzioni che sono state brevettate e portate sul mercato – e andando a caccia dei migliori talenti da inserire in azienda.

Rold Academy – i dettagli per accedervi saranno presto resi noti – nasce «nel giorno in cui mio padre Onofrio avrebbe compiuto 87 anni, il 28 settembre 2020», ha detto nel corso dell’evento di presentazione Laura Rocchitelli, presidente e ceo della multinazionale tascabile. «Lui diceva sempre che il segreto del successo e la strada per innovare consiste nell’andare alle fiere, esplorare il mondo: in un’epoca in cui Internet era di là da venire di fatto esprimeva concetti come open innovation e cross contamination». Rold Academy si fonda su queste basi, per creare e condividere conoscenza, favorire l’incontro tra le persone, generare la contaminazione, scambiare e consolidare le competenze. Con l’ambizione ultima di aumentare le competenze digitali generali in un Paese che l’indice Desi colloca ultimo nell’Europa a 28, nonostante infrastrutture nella media. Una situazione insostenibile per la seconda manifattura d’Europa nel mondo dell’industria 4.0.

Rold SmartFab e il monitoraggio dei processi aziendali

La Rold Academy: come funziona

L’innovazione, che è parte del dna di Rold, pervade anche l’accademia e le modalità di formazione. Lo spiega il direttore Daniela De Lucia: «L’Academy è strutturata non su percorsi statici, ma su “esperienze” di apprendimento con sette moduli ed è destinata sia alle persone di Rold, sia alle persone esterne che vogliano aumentare le competenze attraverso connessione con noi. È un ecosistema di lifelong learning, rafforzato dalla collaborazione costante con scuole, Its, Università, aziende e altre Academy, per favorire la crescita individuale di individui, aziende e in definitiva del Paese».

I sette moduli sono i seguenti:
1) Formazione manageriale per aumentare e accrescere le competenze di gestione delle persone e del cambiamento;
2) Upskilling e reskilling (miglioramento delle competenze e riqualificazione per chi è già nel mondo del lavoro), per portare tutti a un livello di competenze digitale sufficiente;
3) Acquisizione di competenze tecniche nella meccatronica, insieme a strategie e strumenti che consentano di presentare brevetti anche in un contesto di media azienda;
4) Potenziamento dei percorsi teorico-pratici nelle scuole e negli Its;
5) Sicurezza e transizione verde, pratiche per rendere il mondo del lavoro sostenibile;
6) Sales e marketing nel btob e prospettive di mercato;
7) Soft skill, dal design thinking al pensiero critico, competenze trasversali e complementari che sono cruciali per lavorare nell’industria 4.0.

Colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro, valorizzando il capitale umano

Iniziative come quella di Rold sono fondamentali per ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro che in Italia è particolarmente importante e che è ciò che porta la disoccupazione giovanile al 31%. «Rold partecipa con 11 istituti ad Alternanza scuola lavoro, è dentro a due fondazioni Its», ricorda Gianni Brugnoli, Vice Presidente per il Capitale Umano Confindustria. «Quando l’impresa sollecita trova terreno fertile: riesce a contaminare e creare opportunità di lavoro concrete. Ce ne sono tante, che richiedono formazioni tecniche: i ragazzi devono crearsi il proprio zainetto di occupabilità, tale per cui si possano affacciare nel post diploma e nel post laurea con un curriculum. Non si può restare nella zona di comfort ma bisogna cavalcare il cambiamento, oggi è più semplice, grazie alla tecnologia, informarsi e formarsi. Ma è chiaro che anche il mondo datoriale deve fare la propria parte».

E la sua parte deve farla anche il Paese lanciando una visione di formazione di lungo periodo, linee guida che arrivino al 2050 come hanno fatto Usa, Giappone, Cina, e a cui si ispiri e dia attuazione ogni ministro che si succede nell’agone politico. «Siamo il secondo paese manifatturiero in Europa, facciamo valere questa capacità. Dobbiamo anticipare il cambiamento, creare un binomio vincente, facendo vedere ai ragazzi l’innovazione e la tecnologia che c’è in azienda. Attraendoli per primeggiare sui mercati internazionali».

Rold, azienda meccatronica con 40 milioni di euro di fatturato e 250 dipendenti in tre stabilimenti italiani

Rold, faro anche nella formazione

L’azienda lombarda si pone dunque come influencer e “faro” anche nel settore della formazione e può fare da apripista anche alle altre aziende medie e grandi del territorio. «Dobbiamo aumentare questi esempi virtuosi – conclude Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda – Non abbiamo altre alternative, dobbiamo insistere sulla formazione in un momento in cui la digitalizzazione è cruciale. Nei due mesi e mezzo di lockdown le aziende hanno potuto lavorare, intrattenere rapporti commerciali, usando qualcosa che già esisteva ma di cui non eravamo consapevoli, gli strumenti digitali. Sappiamo quanto sia importante avvicinare due mondi, quello dell’accademia e quello del lavoro. Ne siamo responsabili come imprenditori. È chiaro che formare un ragazzo in azienda è un costo, c’è un tema di sicurezza, di impiego di risorse, ma dobbiamo farlo per spiegare loro cosa è un’azienda e perché lavorare in un’azienda significa partecipare alla crescita del Paese».