Parla Giovanni Abete, Presidente della sezione Meccatronici dell’Unione Undustriali di Napoli e Ceo di A. Abete Srl,che spiega come avere il massimo vantaggio dalle tecnologie 4.0

Le opportunità offerte dal mondo della Meccatronica rappresentano lo sviluppo di un percorso innovativo che aiuterà le nostre imprese ad aumentare la propria competitività sul mercato.
E’ fondamentale chiarire, a monte di ogni considerazione, che cosa intendiamo per quarta rivoluzione industriale e digitalizzazione dei processi aziendali.
Non significa trasportare in digitale i processi che oggi hanno come strumento di comunicazione carta e documenti, anche perché correremmo il rischio di digitalizzare attività non significative, ma significa soprattutto cambiare il modello culturale dell’azienda in tutti i suoi dipendenti.
Lo sforzo maggiore da compiere, e questo soprattutto nelle PMI, per avere il massimo vantaggio dall’adozione delle nuove e rivoluzionarie tecnologie offerte dal mondo 4.0, e’ quello della riorganizzazione e del l’efficientamento dei processi in chiave digitale.
È con queste parole che Giovanni Abete, presidente sezione metalmeccanici Unione Industriali Napoli e ceo della A. Abete – industria aeronautica e aerospaziale di Nola – durante un incontro tra il Dac, Distretto Aerospaziale Campania e Assolombarda sulle produzioni aeronautiche nell’era Industria 4.0, espone i benefici che la meccatronica ha portato in un settore, quello dell’avionica, che per sua nature deve essere all’avanguardia e deve saper sfruttare tutte le potenzialità offerte dalla manifattura digitale.

“Questa quarta rivoluzione industriale ora la stiamo concretamente affrontando in tutta la filiera produttiva aerospaziale – prosegue Abete – Stiamo studiando quali siano le tecnologie più adatte e che offrono le possibilità migliori, secondo le peculiarità produttive delle nostre aziende.
In alcuni ambiti le opportunità gia’ sono chiare: ad esempio, possiamo già affermare che la connessione, che è uno dei pilastri fondamentali del 4.0, è già matura in quanto fondamentale per i processi produttivi del settore aerospaziale.
Le nostre aziende si dimostrano sempre più interessate allo sviluppo di processi di interconnessione, che oltre a connettere gli impianti in termini di efficienza e maggiore produttività, permettono di acquisire i dati di funzionamento delle macchine, analizzarli, fare delle scelte in base ai risultati ottenuti ed entrare nel modello predittivo.
Industria 4.0, ha portato dall’automazione dei processi produttivi all’integrazione di nuove tecnologie che sono in grado di ottimizzare l’intera filiera produttiva e quindi la catena del valore, dove la meccatronica e’ al centro di questa epocale trasformazione.
Essa, ha radicalmente trasformato le fabbriche e il ruolo degli operai e degli addetti ai macchinari. Basta “tute blu” e catene di montaggio rumorose, non più strumenti meccanici come chiavi inglesi e cacciaviti, ma visori con realtà aumentata, macchine capaci di raccogliere milioni di dati al secondo e dispositivi sempre connessi: è questa l’immagine della fabbrica 4.0, una fotografia attuale che nulla ha a che vedere con quella stereotipata della ditta come un luogo che offre opportunità lavorative ripetitive e poco specializzate.
«Per il lavoro del futuro – afferma Giovanni Abete – i ragazzi dovranno acquisire delle competenze di base per poi adattarle alle diverse tecnologie, ed avere quindi una capacità di imparare velocemente i nuovi linguaggi di programmazione e conoscere in modo trasversale tutti i processi che attraversano l’azienda, (Softskill.)

La meccatronica svolgerà un ruolo di primo piano in quanto integra tecnologie e competenze, prima separate, e sara’ uno strumento di forte vantaggio competitivo per quelle imprese che ne avranno capito appieno la forza e la efficacia.
Sarà, inoltre, indispensabile saper utilizzare nuovi strumenti, passare con facilità da un computer a un tablet, a uno smartphone, perché sempre di più questi saranno i device tramite i quali, in un futuro non troppo lontano, direi già oggi, si svolgerà la vita lavorativa delle fabbriche».
La meccatronica e l’automazione delle aziende sono dunque i pilastri fondamentali che hanno dato impulso alla nascita dell’industria 4.0, che però non avrebbe potuto avere la sua evoluzione senza importanti investimenti in ricerca e sviluppo.
Il settore Aerospazio, Difesa e Sicurezza è uno di quelli più attivi in r&d: infatti, ogni 100 euro di fatturato ne vengono investiti 10 in ricerca e innovazione. «È molto importante dedicare fondi consistenti per lo studio e la ricerca, infatti solo così potremo essere competitivi non solo in Italia ma anche sui mercati internazionali.
L’attività di ricerca, tipica di questo comparto, deve testare tutti i tipi di tecnologie e da queste estrarre valore da ogni informazione e farne uso di sistema, inoltre e’ anche sostenuta dai cluster tecnologici, dalle università e dai centri di ricerca.
Aggiungo inoltre un fattore di estrema importanza: i nostri processi di validazione, rispetto a quelli di altri comparti industriali, sono molto più lunghi.
Prima di poter portare un prodotto sul mercato, l’industria aeronautica deve certificare ogni passaggio e garantire la sicurezza di ogni singolo componente. E quindi i costi sono molto più elevati e le tempistiche notevolmente dilatate».